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martedì 5 maggio 2015

Buena Vista Social Club


A metà luglio potremo rivedere dal vivo in Italia, il 12 luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco
 della Musica e il 14 luglio a Villa Arconati di Bollate(Mi), l’Orquestra Buena Vista Social 
Club, nella quale convivono musicisti giovani e alcuni “super abuelos”, i super nonni, musicisti
 tra i settanta e i novant’anni che portano avanti la tradizione del son, del bolero e del cha cha cha.
Una realtà portata alla luce nel 1999 grazie al film Buena Vista Social Club, nato da un’idea del chitarrista blues Ry Cooder che convinse l’amico Wim Wenders, regista de Il cielo sopra Berlino 
e diLisbon Story, a raccontare una storia ricca di fascino.
Il film ha riscosso un successo mondiale, così come la colonna sonora che ha venduto oltre 8
 milioni di copie,aggiudicandosi un Grammy Award. I musicisti ottengono, così, il meritato riconoscimento della loro arte, fino a quel momento sconosciuta fuori dai confini di Cuba.
I Buena Vista Social Club, che a marzo hanno pubblicato Lost and found, una raccolta di 
outtake, live e inediti, inizieranno in estate le riprese di un nuovo film, intitolato Buena 
Vista Social Club – adios. La pellicola, diretta da  Lucy Walker e prodotta da Christine Cowin e
 Zak Kilberg per Board Green, sarà incentrata sui cinque musicisti originali superstiti del gruppo,
 tra racconti di vita privata e aneddoti sul lungo tour che negli ultimi sedici anni li ha portati a
 suonare in tutto il mondo.
La formazione è rimasta orfana delle voci di Compay Segundo e di Ibrahim Ferrer, scomparsi
nel 2003 e nel 2005, ma non di quella, straordinaria, di Omara Portuondo. Uno dei momenti più emozionanti della pellicola è senza dubbio la sua struggente interpretazione di Silencio, cantata
 in coppia con il “grande vecchio” Ibrahim Ferrer. Soprannominata “la fidanzata del feeling”,
la Portuondo è molto apprezzata per la sua capacità di far convivere gli stili popolari della 
musica cubana, come il son e il bolero, con il jazz e la bossa nova.
Quest’estate  troveremo in prima linea, nei concerti italiani, tre musicisti della vecchia
guardia, presenti anche nell’omonimo film di Wenders: il chitarrista e cantante Eliades Ochoa,
 il virtuoso del laud Barbarito Torres e il trombonista Jesus “Aguaje” Ramos. La tradizione
 delle musica cubana, grazie a loro, è ancora in buone mani.

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